Nel corso dell'ultimo anno e mezzo, le possibilità di unirsi in formato virtuale alla comunità del patchwork si sono moltiplicate.
Alcuni concorsi internazionali sono diventati accessibili con un click: sia il Festival of Quilts di Birmingham in UK, che Quiltcon in USA, hanno tenuto una edizione basata sull'esposizione di quilt in solo formato fotografico: inviare i soli file è stato comodo!
La lezione ha sortito subito i suoi effetti: anche dalle nostre parti, ci siamo avventurate nella formula virtuale avviando il progetto Quilt Improv Studio, che ho il piacere di condividere con Carla @falcolupo e Giovanna @jonikquilts insieme a molte altre persone amanti del patchwork e dislocate in vari paesi esteri.
Quest'anno, molti eventi festivalieri hanno riaperto le porte al pubblico in visita di persona, e tutti gli elementi propri dei limiti fisici, e della distanza geografica tra il posto in cui vivo e gli epicentri remoti delle iniziative dedicate al patchwork, hanno fatto sentire di nuovo il loro peso.
Ho arrotolato un mio quilt nella carta senza cloro che si usa per le spedizioni. Ho pagato il deposito su cui caricare i costi doganali (di cui ho ricevuto la fattura un attimo fa) dovuti alla spedizione al di fuori dei confini europei. Ho seguito (lasciandomi prendere dalla mania di aggiornare continuamente la pagina) il tracciamento del pacco fino alla sua destinazione. L'arrivo è avvenuto con alcuni giorni di ritardo, ma comunque giusto a pelo poco prima della scadenza ultima. Il mio quilt ha percorso oltre mille chilometri mentre io restavo a casa, e da quel momento è cominciato il silenzio.
Senonchè, un aiuto inaspettato è giunto dai contatti conosciuti l'ultimo anno sul web, che mi hanno permesso di formare una immagine abbastanza realistica di quello che stava succedendo oltremare.
La prima voce che ha rotto il silenzio è arrivata da una persona del gruppo cosiddetto "Quilting Angels", che ha documentato le sue operazioni di spacchettamento e affissione dei lavori ricevuti, tra cui il mio. Ho studiato nei minimi dettagli le forme dei rotoli spediti, cercando di riconoscere quello confezionato da me. Qualche giorno dopo ho ricevuto delle immagini per posta: erano state prese da una persona conosciuta tra gli Individual Member della Modern Quilt Guild, Samantha @threads_of_my_life, che era appena stata a Birmingham e aveva riconosciuto il mio lavoro tra quelli in esposizione: le foto qua di seguito sono sue, e il titolo del mio quilt è "Est".
Se anche voi non avete avuto la possibilità di viaggiare fino a Birmingham, vi invito ad apprezzare tutti gli oltre 400 lavori che hanno partecipato al Festival of Quilt 2021, ora visibili sul sito dell'evento al seguente link. Gli organizzatori hanno realizzato l'evento fisico lo scorso weekend, ma hanno conservato uno strumento attivato l'anno passato (quando erano disponibili solo gli strumenti virtuali), ovvero una piattaforma web che, al link suddetto rende visibili, divisi per categoria, non solo tutti i quilt invati in UK quest'anno, ma anche quelli che avevano partecipato (solo in forma fotografica) l'anno scorso.
L'accessibilità di una esperienza collettiva, oggi, è massima quando vengono combinate le opportunità sia del virtuale che del reale!