QuiltCon e gli effetti della percezione visiva

Mostre, sull'improv

Ho iniziato i preparativi per il viaggio in USA e per QuiltCon 2024 con quattro mesi di anticipo. In quei giorni, Fabia Delise aveva segnalato la mostra retrospettiva dedicata all'espressionista astratto Mark Rothko ospitata dalla Fondazione Louis Vuitton. Tempismo perfetto! Ho potuto abbinare le iniziative e far passare il mio tragitto di volo per uno scalo a Parigi.

La mostra di Rothko è stata per me una esperienza speciale. I suoi grandi dipinti mi suggerivano la presenza di orizzonti aperti, di mura o colonne, mi attiravano al loro interno in un tuffo o in volo... L'effetto di luminosità degli spazi e degli ambienti era ben trasmesso al mio sistema di percezione visiva. Questa mostra mi ha fatto venir voglia di spendere più tempo all'aria aperta o, come dice la mia amica paper engineer Annalisa Metus , di passare ogni giorno almeno un'ora en plein air.

Ho speso il resto del tempo a Parigi visitando la zona de La Défense, dove ho ritrovato il monumento “Iris” di Raymond Moretti, immerso tra grattacieli illuminati nella notte.

Una volta giunta a destinazione, a QuiltCon, ho incontrato un vecchia conoscenza: l'architetto e autore di quilt Scott Culley. Il suo lavoro Shadow aveva appena vinto il primo premio nella categoria "Piecing". Congratulazioni Scott! E' solo allontanandosi dal lavoro, che si comincia a riconoscere la composizione di un volto. Scott aveva già realizzato quilt basati su effetti visivi, come il suo precedente lavoro Mask-3.

Pochi giorni prima di partire per QuiltCon, avevo letto la notevole storia del quilt Reconceived realizzato da Jennifer Candon, e di come lei sia consapevole dell'effetto visivo ottenuto con le combinazioni di zone piene di energia, alternate ad aree più calme, nelle composizioni dei suoi quilt. Le avevo scritto che scommettevo nella vincita di un premio... e così è stato! Il suo lavoro ha ricevuto il primo premio nella categoria Improv.

In questa foto si può vedere come sia grande il lavoro di Jennifer (a destra), mentre al centro spunta il mio quilt "Night lights" selezionato per partecipare a QuiltCon.

Night Lights è inteso come un lavoro astratto, ma parte da esperienze reali. Quasi ogni giorno riesco a camminare fino al lungomare, e i colori cambiano sempre con le stagioni. D'inverno basta andarci a fine pomeriggio, per trovare una condizione estrema: un cielo nero sopra l'orizzonte di acqua nera. Adoro gli ultimi passi sulla cima del molo, nella luce naturale, quando l'ultimo lampione e i suoi riflessi sulle onde sono rimasti alle spalle.

Sono stata contenta di trovare, tra i quilt esposti, anche il lavoro Iridescence realizzato da Julie Reuben , che è stato selezionato anche in un'altra mostra, Abstraction: Textural Elements (SAQA Global Exhibition) , insieme ad un mio altro lavoro, Open air. Julie esegue la quiltatura a mano, un lavoro certosino incredibile, e collocato in una zona che mi colpisce sempre: il limite della visibilità.

Un tuffo a QuiltCon

attivismo, Mostre, eventi

“Ci vuole coraggio per prendere per la prima volta un volo oltreoceano, se non lo si è mai fatto prima”. Così ha detto Irene Roderick @hixsonir, durante la colazione di gruppo a cui mi ha gentilmente invitata a Raleigh (USA), insieme ad altre quilter. E’ stato delizioso incontrarla in questo contesto informale, dopo averla vista solo a distanza nei corsi che ho molto apprezzato quando li ho seguiti on line negli anni scorsi. Durante quella discussione, stavo spiegando che non era nei miei piani andare negli Stati Uniti, dal mio punto di partenza in Italia a 7.500 chilometri di distanza.

Mi sono decisa a prendere l’aereo, per andare a seguire di persona la conferenza di apertura di QuiltCon 2024, tenuta da @davidowenhastings e Teresa Duryea Wong @third_floor_quilts , che hanno celebrato 20 autori di modern patchwork da diversi paesi del mondo. Argentina, Guatemala, Nuova Zelanda, Corea, Svizzera, Francia e Italia erano rappresentate: potete trovare i nomi degli autori citati sul sito web di David al seguente link. Sono onorata di aver fatto parte degli autori citati in questa conferenza, dove ho incontrato di persona un’altra autrice citata, Cecilia Koppmann @ceciliakoppmann, e in cui l’Italia era splendidamente rappresentata anche da @fabiadelise, che ammiro molto. Ho potuto scoprire, tra gli altri, diversi lavori realizzati da quilter coreane, il cui lavoro è molto profondo e curato, come nel caso di Sung Hye Byun @konnimi che rappresenta l’architettura del suo paese in un modo affascinante, un tipo di soggetto che amo molto anche io.

Sono grata a David per essere stato ispiratore di questo viaggio a QuiltCon, e sono felice in particolare del fatto che abbia citato il mio lato impegnato su temi a volte più seri. Il mio quilt Heat Map, menzionato nella rassegna, racconta storie di impegno civile, come accennato nel mio blog al seguente link. Ho fatto altri quilt abbinati ad iniziative di sensibilizzazione, come nel caso della petizione per sollecitare l’inserimento nel patrimonio Unesco del nostro fiume che merita di essere preservato, il Tagliamento.

La capacità di trasformare una passione in una chiamata all’azione è ben visible nel lavoro di Lorraine Woodruff-Long @quiltinginthefog, con cui ho avuto il piacere di parlare di persona dopo diverso tempo che la seguivo sul web. Mi ha raccontato come sceglie le frasi di forte impatto per esprimerle nei suoi quilt a tema politico. Ci siamo domandate se fosse opportuno sorridere di fronte al suo quilt così drammatico “The Number of Holes” esposto al festival, ma certo potevamo sorridere facendoci un selfie! Ulteriore esempio del suo attivismo è stato il contributo che lei aveva portato al progetto Art x Climate Project at the US Global Change Research Program , in cui l’arte aveva un ruolo di facilitazione della comunicazione su temi scottanti come il cambiamento climatico. Questo mi ha fatto ricordare una mia precedente esperienza di divulgazione scientifica (se ne trova una nota nella mia bio: è il progetto Nanomondi). Un’avvenuta di 20 anni fa. Chi l’avrebbe detto che QuiltCon avrebbe riportato in superficie collegamenti così lontani?