Verona Tessile, luogo di incontro

Mostre, eventi

Ho visitato Verona Tessile, manifestazione biennale internazionale dedicata al cucito, al tessuto e all’arte tessile nelle sue molteplici declinazioni, organizzata da Ad Maiora, in collaborazione con il Comune di Verona. Distribuito in luoghi storici della città. Il suo titolo è stato "Impavide". Ed è stata una bellissima esperienza.

E' stato un onore per me fare parte mostra collettiva allestita presso il museo degli affreschi Giovanni Battista Cavalcaselle, dove sono stati ospitati lavori di diverse artiste invitate. Qua sopra è visibile un lavoro di Giovanna Nicolai, appeso presso un affresco dai colori che risuonavano con il suo quilt! Qua sotto si vede invece il mio quilt "Palacinke", di fronte al dipinto che raffigura l'imperatore Carlo V e il papa Clemente VII, nella "sala della cavalcata".

La sede espositiva principale era il palazzo della Gran Guardia, dove erano allestite numerose mostre, tra cui quella della artista americana Margaret Fabrizio (i kawandi verde e viola qua in basso sono suoi). Il primo quilt rosso nella foto qua sotto è “Non c’è grigio” di Lisa Hofmann-Maurer dalla Svizzera, parte della mostra “Red shoes” della associazione patCHquilt. La sua denuncia è contro la violenza sulle donne.

Il mio ricordo più bello di quei giorni è il pranzo con le amiche del patchwork che, in alcuni casi, ho visto per la prima volta di persona dopo anni di contatti on line passati a condividere la stessa passione. Con Giovanna Nicolai, Mattea Jurin e Ally Ryde mi sono sentita del tutto immersa nel mio mondo. Quante ore avremmo potuto spendere a parlare dei nostri processi creativi?

Ally mi ha anche guidata nella scoperta delle bellezze di Verona. Mi ha fatto conoscere l'architetto Carlo Scarpa, di cui qua sotto si vede un intervento di rinnovamento del museo di Castelvecchio: quanto sono eleganti queste vetrate moderne, ben amalgamate nella facciata antica?
I monumenti di Verona ricomparivano nella esposizione, come in questo splendido quilt intitolato "Romeo", realizzato da Laura Armiraglio.

Camminare sui viali storici di Verona rivela la presenza della pietra di tipo Rosso Ammonitico Veronese. Una volta notate le prime ammoniti, cominciano ad apparire sempre più grandi sotto i piedi!

Le curve rosse sono alla base anche del quilt intitolato “Il flamenco”, di Brigitte Rossetti, Svizzera, incluso nella mostra “Red shoes” della associazione patCHquilt. Ho avuto il piacere di sentire dalla viva voce di Brigitte come lei si è appassionata sempre di più al taglio a mano libera nel patchwork di tipo improv.

Verona Tessile porta vicini luoghi lontani. Questa visita mi ha permesso di vedere di persona Pasqualina Barazza proveniente dalla Svizzera, anch'essa presente in mostra con il suo lavoro “La tempesta di scarpe rosse arriva in tribunale”, parte della esibizione “Red shoes”, visibile qua di seguito. Inoltre ho avuto la possibilità di sentire direttamente da Tatyana Vlasenko la descrizione del suo quilt "Isole galleggianti del Dnipro", parte della mostra "Associazione Maestri Patchwork dell'Ucraina".

Non è meglio sentire com'è nato un quilt, direttamente dalle parole della sua autrice? Qui sotto vediamo Mattea Jurin che descrive il suo lavoro “Blue and green music” ispirato all'opera di Georgia O'Keeffe.

Più di 300 quilt sono stati esposti in questa biennale di arte tessile. Non sono mancati i lavori collettivi, come la grande parete dedicata alla "Notte stellata" di Vincent Van Gogh, costruita con 185 pannelli provenienti da molti paesi.

Le donne impavide, le artiste nella storia, dimenticate dal mondo dell’arte, sono state riportate in vita nel tessuto. Come nel lavoro “Heartist (l'artista che si esprime con il cuore)” di Aurora Calvet dalla Slovenia, un arcobaleno di colori visibile qua sotto.

Il festival è proseguito in molte sedi, incluse le vetrine del centro, dove curiosi abbinamenti emergevano tra il prodotto esposto ed il quilt ad esso affiancato. Al Punto Ottico ho adocchiato il lavoro "Bianco o nero?", realizzato a quattro mani da Agostina Zwilling con Maria Teresa Sansotta, presidente di Ad Maiora. Colgo l'occasione per ringaziare la Associazione Ad Maiora per aver reso questo progetto una splendida realtà!

Partecipazione a Verona Tessile

Mostre

Verona Tessile è una manifestazione biennale internazionale, punto di riferimento per gli amanti del patchwork, del cucito, del tessuto e dell’arte tessile nelle sue molteplici declinazioni. Organizzata da Ad Maiora, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona, si svolge in luoghi storici della città e in sedi evocative.

E' un onore per me fare parte della quinta edizione, che si terrà dal 30 aprile al 3 maggio 2023. I miei lavori saranno inclusi in una mostra collettiva, presso il museo degli affreschi Giovanni Battista Cavalcaselle, e i nomi delle altre artiste invitate a far parte della esposizione sono motivo sufficiente per andare alla ricerca di questa sede espositiva, tra le altre.

In questa occasione, i quilt che ho cucito in parallelo con Giovanna Nicolai (in un periodo in cui abbiamo concordato di sperimentare una identica palette di colori) saranno in compagnia dei lavori realizzati da lei quella volta. Le nostre composizioni improv, espressione del modern patchwork, si metteranno a dialogare con gli affreschi datati attorno al 1580, che raffigurano l'imperatore Carlo V e il papa Clemente VII, nella "sala della cavalcata".

Numerose sedi espositive, quilter da tutto il mondo, un concorso dedicato alle artiste nella storia, attenzione a temi attuali e del sociale: motivi per invitarvi a visitare Verona Tessile non mancano!

Mosaici naturali

collaborazioni, sull'improv, eventi

Nel Marzo 2023 ho avuto l'opportunità di presentare il mio percorso creativo in qualità di ospite di SAQA Texas, in un incontro zoom moderato da Susie Monday, Rappresentante Regionale per il Texas di Studio Art Quilt Associates. Susie, insieme a me, avrà un quilt esposto nella mostra Color in context: Red , esposizione itinerante di SAQA globale. 

Nella mia presentazione, ho parlato delle texture che osservo in natura e nella mia esperienza professionale.

Sin dai tempi in cui mi dedicavo alla fotografia come mezzo di espressione, facevo collezione di immagini astratte, come nel caso della mia mostra fotografica "Sguardi da qua", sui riflessi delle superfici dell'acqua.

Nella mia tesi di laurea ho cominciato ad usare la microscopia, e le immagini più belle hanno preso parte ad un progetto di divulgazione scientifica che è stato esposto in varie sedi italiane per alcuni anni.

Il mio rapporto professionale con le immagini include oggi la microscopia ottica ed elettronica a scansione, le radiografie e tomografie, le acquisizioni ad ultrasuoni, che offrono soggetti grezzi e astratti da cui distillare del significato tecnico.

Quando affianco i miei mosaici patchwork alle immagini che ottengo al microscopio, a volte trovo delle similitudini. L'ultimo lavoro che ho cucito assomigliava fin troppo alle microstrutture austenitiche degli acciai inox, e non lo avevo fatto apposta! Non faccio volontariamente riferimenti diretti, ma le immagini che affollano la mia mente, in qualche modo, influenzano i miei quilt.

Ally Ryde ha trovato una splendida definizione per i miei lavori: "quilt of places", quilt riferiti a luoghi. In effetti i miei ultimi lavori sono una raccolta di texture provenienti da paesaggi, come nel caso di: Grasshopper path, Sealights, The space between the clouds e River gone green.

Dopo aver dedicato diverso tempo a questo argomento, mi sono convinta che le immagini ricche di texture danno spontaneamente l'effetto di un paesaggio. Fin dai tempi antichi, la nostra mente doveva saper riconoscere un frutto nel denso fogliame della foresta, un movimento nell'erba presagio di un animale in avvicinamento.

Siamo specializzati nell'osservazione delle texture.
Ed è sempre una splendida esperienza.

Il significato di una mappa

sull'improv

La scorsa primavera mi sono inscritta ad un workshop virtuale con l'insegnante David Owen Hastings, un corso intitolato: Inspired by art. Come fonte di ispirazione ho scelto le dettagliatissime mappe stampate dall'artista grafico Thomas Ashley. Il workshop è stato interessante e vario, e ha stimolato l'immaginazione, fin dall'inizio in cui David ha mostrato diverse foto della natura che lo circonda, nel luogo in cui vive, negli Stati Uniti.

Era notte fonda mentre cucivo durante il corso, per motivi di fuso orario, e tra una visione quasi sognante e l'altra sono riuscita ad abbozzare l'esercizio del corso, accostando alcune pezze cucite sulla mia parete compositiva, il design wall.
Era da un po' che riflettevo sul soggetto "mappa", ma avevo anche dei dubbi, perchè ero preceduta da esempi illustri del mondo del patchwork, come Alicia Merret, Leah Evans e Niraja Lorenz , per cui mi chiedevo: ma c'è davvero bisogno di cucire ulteriori mappe?
Nei giorni successivi al corso ho avuto l'opportunità di scambiare alcune mail con David, che mi ha incoraggiata. Ho messo da parte il progetto della mappa in un angolino della mente, riservandogli un posto di riguardo.

Questa estate l'occasione di concentrarsi sullo stesso tema è tornata, grazie al gioco promosso da Quilt Improv Studio, Pop improv challenge, che era dedicato all'uso di colori squillanti e dei riferimenti all'estetica della Pop Art. Mi sono dunque sentita autorizzata a cucire nuovamente frammenti verdi che suggerivano l'aspetto dei campi coltivati. All'improvviso (come può accadere cucendo in modo improv), una delle forme che ho tentato di comporre si è accesa, per me, di significato. Non ho osato spostare gli spilli per ritoccare la visione. In quel momento, ho trovato la risposta ai miei dubbi precedenti, ovvero: "Dipende da cosa vuoi dire con la tua mappa".

Ecco allora la storia del quilt che ho realizzato per il gioco Pop Improv. Il suo titolo è: "Il fiume che diventò verde".

Quest'estate la nostra vacanza di famiglia si è svolta in Spagna, nella antica città di Valencia.
Valencia è stata fondata come colonia romana nel 138 Avanti Cristo. Come sito per porre la prima pietra, è stato scelto il basso corso del fiume Turia, soggetto a frequenti alluvioni che rendevano fertili i campi circostanti.
Valencia oggi è una delle città globali più importanti al mondo, essendo un nodo primario della rete economica globale. Si è trasformata molto, ha attraversato secoli di sviluppo e questo ha modificato radicalmente la sua relazione con le risorse naturali. Nel 1957 è stata scossa da un evento tragico che ha spazzato via le costruzioni ormai addossate sui fianchi troppo stretti del fiume Turia: la Alluvione di Valencia , che ha profondamento segnato la vita e l'economia del luogo. In reazione al disastro, la convivenza del fiume Turia con la popolazione venne terminata. Il precedente corso del fiume venne trasformato in una lunga striscia di parco urbano, Il Giardino del Turia. Uno spazio verde lungo diversi chilometri, dove anche noi abbiamo passeggiato, leggermente sprofondati rispetto al livello del suolo, circondati da alberi e prati collocati ad una altezza insolita.

Usare colori acidi e saturi come è tipico della estetica Pop Art, per rispettare i dettami del gioco di Quilt Improv Studio, è risultato perfetto per trasmettere il messaggio di ciò che avviene quando si trasforma la Natura in un pacchetto da consumare, ormai del tutto artificiale. Come nel caso estremo del greto del fiume Turia, non più percorso dal flusso d'acqua, ma ora diventato verde come lo scintillio di un fantasma, che dell'antico fiume conserva solo la forma.

Oggi, la consapevolezza che i fiumi sono (e devono essere) paesaggi in continuo mutamento, impossibili da imbrigliare in un canale troppo rigido (come accaduto alla maggior parte dei fiumi del mondo), è ben consolidata nella comunità scientifica. Lasciare ai fiumi lo spazio richiesto dalle loro variazioni di portata è più sicuro del costruire ed edificare al ridosso dell'argine. I pochissimi esempi rimasti di fiumi che conservano le loro caratteristiche naturali ed originarie (come il meraviglioso Tagliamento , proposto come candidatura del patrimonio Unesco), sono oggetto di studio e vengono imitati nei progetti di rinaturalizzazone supportati da direttive europee. Chi l'avrebbe detto che onorare la natura selvaggia dei fiumi rende più sicure le comunità che vivono al loro fianco?

Incontri speciali all'European Patchwork meeting

Mostre, sull'improv

Nel corso di questo mese ho visitato per la prima volta l' European Patchwork Meeting (EPM). Lo spunto per andare a visitarlo è venuto dalla speciale occasione di avere uno dei miei quilt, "Est", parte della mostra di SAQA  dal titolo Wide Horizons: ho dedicato un pomeriggio insieme a Giovanna, alla presenza presso lo stand di SAQA, per dare loro il benvenuto alla mostra. Che onore!

Ho dedicato i primi due giorni della visita agli incontri con le persone che avevo incontrato finora solo on-line, in occasione dei giochi di Quilt Improv Studio: questa parte della storia è raccontata nell' articolo pubblicato sul sito di Quilt Improv Studio.

Il terzo giorno di visita ho proseguito per conto mio negli altri paesini della val d'Argent facenti parte della rassegna, dove erano distribuite ulteriori sedi espositive. Lì, ho potuto scoprire i lavori di Priscilla Bianchi , che mi hanno dato un forte senso di come si possa comporre con colori brillanti e contrastati.

Inoltre ho subito adocchiato gli inconfondibili quilt di Alicia Merret e Betty Busby, che ho sempre ammirato per la loro capacità di creare textures.

E' stata per me una bella scoperta familiarizzare con i lavori di Misik Kim: ho dedicato molto tempo ad osservare i dettagli e le fini variazioni introdotte nel suo lavoro "The connection".

La cosa che non mi aspettavo è stata che ho potuto imparare non solo dai lavori astratti ed improv, ma anche dai quilt figurativi, pur non essendo parte del genere con cui lavoro. Ho apprezzato la grande cura sia dei dettagli che dell'insieme, adottata da Denise Labadie: immergermi nelle immagini da lei create con la stoffa, mi ha riportata ai tempi dello storico viaggio in Irlanda con la mia compagna di scuola Ambra.

Per concludere, la esperienza più emozionante è stata la chiacchierata con Scott Culley : non avrei mai immaginato che in una persona che cuce con la tecnica "English paper piecing", che certo non è il mio genere, avrei potuto trovare degli elementi in comune! Eppure, ammirare i suoi quilt dal vivo, mi ha dato davvero il senso di come ci si possa appassionare a cucire infiniti frammenti di stoffa, sia che si tratti di composizioni improv come faccio io, sia che si tratti di progetti figurativi come i suoi. Peraltro, realizzati portando un forte messaggio. In quel momento, mi sono davvero sentita in buona compagnia!

La mia giraffa suona il rock

collaborazioni

E' uscito il terzo ed ultimo episodio della mini serie di video "Le vite segrete dei quilt!" Potete trovarlo sul blog di Patchworkvictim e sul suo canale YouTube , e qui sopra!

In questa puntata, scoprirete come il potere dei quilt di collegare le persone può superare gli oceani, ed anche far scoprire che ci sono quilter che combinano la passione per il patchwork e per i viaggi in moto... come nel classico mito americano!

Questo quilt è stato il primo in cui ho usato tessuti stampati con la presenza di parole scritte. Una pratica che, da quando è iniziata, non ho più abbandonato! Nella foto di seguito potete anche ritrovare la lista dei colori Kona che ho utilizzato per il mini quilt realizzato in questa occasione, una palette che mi ha fatto notare come gli arancioni più caldi riescano a far brillare i blu più freddi!

Ho realizzato il mio quilt "Giraffe's rock" per la quilter americana, mia partner del mini quilt swap organizzato dalla Modern Quilt Guild (MQG), Linda, una motociclista americana e longarmer professionista. Che onore essere abbinata ad una quilter così esperta! Siamo state in contatto su Instagram, proprio nei minuti in cui entrambe abbiamo aperto il quilt ricevuto dall'altra in occasione dello scambio. A quanto pare ad entrambe piaceva l'arancione!

Ringrazio Linda, e Mary , la nostra "swap fairy", la persona che ci supportava dalla MGQ, la nostra fata turchina! Quindi, le persone che uniscono le quilter hanno il potere delle fate: il patchwork è qualcosa di magico!

Il quilt che non fa una piega

collaborazioni, Mostre, sull'improv

E' uscito un secondo episodio della serie di video "Le vite segrete dei quilt!" Potete trovarlo sul blog di Patchworkvictim e sul suo canale YouTube ! Come nelle vere storie degli agenti segreti, qui troviamo dei quilt misteriosi che si materializzano, a partire dalla loro versione digitale visibile solo in fotografia, in una apparizione in vera presenza fisica, pronta per una missione da veri 007 .

Questo episodio infatti narra della prima comparsa nel mondo reale delle mostre, fino a quel momento solo virtuali, organizzate da Quilt Improv Studio , che ho avuto il privilegio di vedersi concretizzare tra le mie dita qua a Trieste in occasione della esposizione "Racconti d'ago e pennello": da varie parti d'Italia sono giunti qui da noi lavori come il quilt "Delirium" cucito da Carla Beretta, che ha creato il progetto Quilt Improv Studio insieme a Giovanna Nicolai e a me. Per chi non ha potuto sfiorare la mirabile quiltatura free motion che ne impreziosiva la superficie, la immagine di seguito può rivelarne alcuni dettagli.

Nei seguenti link si possono trovare tutti i riferimenti emersi nella chiacchierata video con Francesca: la galleria Instagram in cui giorno dopo giorno vengono pubblicati i lavori di chi gioca con noi, cucendo in modo improv lavori ispirati a semplici regole di design scelte assieme mediante sondaggi.
Alcune partecipanti hanno candidato i quilt realizzati in occasione dei nostri giochi per il concorso di QuiltCon tenutosi nel febbraio 2022 a Phoenix negli Stati Uniti: si tratta di @aquilterstable@quiltcreation e @kathycookquilts; @sakuraquilting inoltre è stata premiata come artista emergente con il suo quilt realizzato per il gioco Orange Summer challenge e @hollygrovethreads a sua volta è stata premiata al festival di Greenville con il suo lavoro cucito in occasione del gioco Primary Improv challenge. Non si può negare che tra i poteri segreti dei quilt ci sia quello di unire le persone superando i confini: se volete partecipare anche voi a questi giochi on-line potete dare un'occhiata all'ultima sfida lanciata da Quilt Improv Studio: Pop Improv challenge!

Non resta che concludere con una chicca finale, ovvero la mia gag preferita su James Bond, messa in scena dai fantastici Lillo e Greg: buon divertimento!

Le vite segrete dei quilt

collaborazioni

Inizia oggi una nuova miniserie di video, realizzati in collaborazione con Patchworkvictim, intitolata "Le vite segrete dei quilt". Come la signora in giallo, vado in giro tra le stoffe a caccia di indizi che rivelino cosa combinano le nostre creazioni di stoffa, che fanno scherzi e si mettono a viaggiare quando noi siamo distratti o magari schiacciamo un pisolino.

Per ricostruire le storie di questi avventurieri serve interpellare diversi testimoni.

Nel primo racconto, intitolato "Una stoffa per amico", mi faccio aiutare da due quilter: Brenda H. Smith (che ha avvistato il mio quilt durante uno dei suoi viaggi) e Ally Ryde (che mi ha suggerito cosa fare nel momento in cui la mia stoffa preferita si stava dileguando).

In questa puntata troverete aneddoti sul mio quilt "Sealights" (che in italiano tra me e me chiamo "Adria", dato che è ispirato ai colori del nostro mare Adriatico, e già questa faccenda del doppio nome tradisce la presenza di identità segrete). Ne ho parlato in un precedente articolo link. E' un lavoro che continua a riservare sorprese: ad esempio, sono state reperite delle foto d'archivio, che mostrano come tra le sue cuciture si siano mimetizzate delle creature apparse fugacemente in corso d'opera e poi scomparse: ecco di seguito la prova.

Il resto della vicenda è spiegato nel video seguente. E se volete scovare gli ultimi indizi tra i tessuti, buttate un occhio al blog di Patchworkvictim!

Esercizi di improvvisazione

sull'improv

Lo studio dove cucio è condiviso con DaveTheWave, che vi raccoglie la sua collezione di strumenti per comporre musica elettronica e non solo.
Durante le vacanze recenti ho avuto l'opportunità di cucire in sua compagnia, mentre lui completava la sua ultima composizone, "Fragole con la panna". La sua musica mi dava il ritmo giusto per ripetere le tessere della mia mappa aggiungendo un pizzico di variazione alla struttura dell'insieme.

Mi piace cercare spunti nella improvvisazione della musica, per procedere nella improvvisazione dei lavori cuciti. Se si prende un buon ritmo, il bilanciamento tra controllo e spontaneità sviluppa un flusso continuo di forme.
Potrei allenarmi come si fa per lo sport: dopo aver reso automatici i movimenti fondamentali, durante una partita si deve reagire in tempo reale alle dinamiche del gioco...

Mostra di compleanno: vi aspetto il 15 aprile!

attivismo, Mostre

Ho scoperto che disegno e cucito si influenzano a vicenda. Dopo aver cucito molti motivi a spirale sui miei lavori patcwhork, ho cominciato ad usare le stesse forme anche per riempire di nuvole i cieli dei miei disegni recenti.

Ho raccolto un po' dei miei disegni degli ultimi due anni, tratti da foto che ho scattato durante le passeggiate nel centro storico di Trieste, in una mostra intitolata "Sogno o Disegno", che verrà inaugurata venerdì 15 aprile 2022 alle ore 17.30 nella sala "SpazioTrieste" in via Donizetti 5/A a Trieste, un locale dedicato al volontariato da ConDividere. Con questa mostra vorrei accompagnarvi tra alcune divagazioni sognanti che ho immaginato mentre ammiravo i palazzi della nostra città, sotto cieli di tutti i colori. A seguire, un brindisi di festeggiamento: chi ha piacere di fermarsi a bere qualcosa è invitato a mandarmi conferma di partecipazione.

Non chiedo regali, la vostra presenza è già motivo di festa. Per chi proprio vuole fare qualcosa, sarà presente presso la sala espositiva una cassetta per le donazioni che destinerò alla raccolta fondi per i rifugiati Ucraini, curati da Medici Senza Frontiere, nei paesi limitrofi, come da iniziativa umanitaria a cui potete anche fare riferimento direttamente al seguente link.

Vi aspetto alla festa! Troverete una selezione di cartoline tratte dai miei disegni esposti. E per chi è troppo lontano per raggiungermi di persona ma ha piacere comunque di condividere un gesto di festa? Basta che mi mandiate il vostro indirizzo postale, e vi spedirò i miei saluti su una cartolina contenente la stampa di uno dei miei disegni!